05 Set Genbacca, nuove varietà di vite e pomodoro per filiere agroalimentari più sostenibili
Genbacca, nuove varietà di vite e pomodoro per filiere agroalimentari più sostenibili
Presentazione del progetto realizzato da Università Cattolica di Piacenza, Università di Bologna, Università di Modena e Reggio con Romagna Tech, l’11 settembre al Tecnopolo di Reggio Emilia
REGGIO EMILIA (RE) – Vite e pomodoro da industria sono colture di importanza strategica per il made in Italy, in particolare per l’agroalimentare emiliano-romagnolo. Due filiere da tempo alla ricerca di nuove varietà che, oltre ad accrescere i livelli qualitativi dei prodotti, possano fornire anche risposte concrete alle principali problematiche del settore.
Da questa domanda è nato GENBACCA, progetto cofinanziato nell’ambito del POR FESR 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna, realizzato da tre blasonati atenei come Università Cattolica del Sacro Cuore, Università di Bologna e Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, assieme a Romagna Tech, società consortile con sede a Forlì, per l’attività di diffusione. Al progetto hanno inoltre collaborato importanti imprese leader del settore, come Isi Sementi, Ampelos, Mutti, Vivai Vecchi, Vitroplant Italia.
Il progetto nasce proprio come risposta alle esigenze delle filiere del pomodoro e della vite: partendo dalla verifica dell’efficacia di nuovi genotipi l’obiettivo è di mitigare, in maniera permanente e sostenibile, gli effetti indotti da fattori di stress biotico e abiotico. La ricerca di nuovi genotipi, identificati in varietà di pregio resistenti alle malattie e agli stress ambientali dovuti a condizioni climatiche estreme, è, infatti, la nuova frontiera della ricerca applicata in campo agroalimentare, ambito in cui sta crescendo costantemente la collaborazione tra mondo scientifico e imprenditoriale, tra ricercatori e produttori.
Il progetto GENBACCA e le sue prospettive future si presentano ufficialmente al pubblico martedì 11 settembre nella sala conferenze del Tecnopolo di Reggio Emilia, dalle ore 9.30 alle 13.00. Adriano Marocco e Stefano Poni della sede piacentina della Cattolica presenteranno i risultati del progetto e le prospettive future, seguiti dalle relazioni di Ilaria Filippetti del CIRI Agroalimentare dell’Università di Bologna e di Enrico Francia di BIOGEST-SITEIA dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Ad illustrare il ruolo delle imprese e le opportunità offerte dal progetto sarà Massimiliano Beretta di Isi Sementi S.p.A., mentre Marco Foschini del Clust-ER Agroalimentare parlerà della strategia del Clust-ER per la valorizzazione dell’agroalimentare regionale. A chiudere l’incontro sarà quindi la visita ai laboratori di ricerca del Tecnopolo. La partecipazione all’evento è gratuita, con conferma all’indirizzo mail elena.lotti@romagnatech.eu
ROMAGNA TECH
Romagna Tech è la nuova società consortile per azioni nata dall’esperienza di Centuria e Rinnova Romagna Innovazione, due strutture da tempo attive per lo sviluppo del territorio romagnolo promuovendo e generando innovazione e ricerca industriale a favore delle imprese locali. Organismo accreditato della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna – come Centro per l’Innovazione (come ex-Centuria) e come Laboratorio (come ex-Rinnova) – Romagna Tech è frutto di un lungo percorso che ha avuto come obiettivo quello di razionalizzare, integrare e ottimizzare competenze e risorse, nell’ottica di incrementare l’efficacia e la qualità delle risposte da offrire ai bisogni di innovazione e sviluppo delle imprese.
Fanno parte del Consiglio di Amministrazione: Giuseppe Baldetti, Direttore di Enav Academy Forlì; Roberto Bozzi, Consigliere Delegato dell’azienda Vulcaflex Spa; Massimo Bucci, Presidente di Bucci Industries; Marco Dalla Rosa, Direttore del CIRI Agroalimentare Cesena di Unibo; Piero Gallina, già vicepresidente di Centuria; Enrico Sangiorgi, Prorettore dell’Università di Bologna; Luciano Tarozzi di Confartigianato Ravenna.